Pitagora, filosofo e matematico ritorna nella sua Metaponto
Metaponto. E così, dopo 2.500 anni, con una solenne cerimonia a tratti anche commovente, Metaponto ha voluto festeggiare il più illustre fra i migranti approdati con una nave prima sulla costa di Crotone, poi trasferitosi a Metaponto quando era nella pienezza del suo splendore.Parliamo di Pitagora, filosofo e matematico, nato nell’isola di Samos nel 580 a.C. e morto a Metaponto nel 485.Conosciuto in tutto il mondo per aver fondato nella cittadina jonica lucana una scuola filosofica fra le più famose e prestigiose del mondo, paragonabile alle odierne più autorevoli e blasonate Università. Il Maestro era uno dei tanti cittadini che solcavano il mar Mediterraneo in una osmosi internazionale di ingegnosità e di creatività culturale, approdando in una terra libera e altamente civilizzata dagli ordinamenti democratici, resa fertile e progredita dalla partecipazione attiva dei cittadini alla costruzione della vita pubblica.
Così, ad imperitura memoria, nella Piazza Giovanni XXIII gli è stato dedicato un monumento di circa 3 metri di altezza ed altrettanti di larghezza, che lo raffigura in grandezza naturale mentre indica con l’indice sinistro un tetraedro poggiato su un rocchio di colonna dorica, simbolo dei suoi indiscussi principi matematici. L’effige è inglobata in una teca di vetro antisfondamento a forma anch’essa di tetraedro, per offrire una soluzione armonica con il monumento, ma anche per difenderlo da eventuali atti vandalici. Tutto il complesso è stato posizionato sullo stesso piano di calpestio della piazza, così da offrire ai cittadini la sensazione di dialogare con il grande Maestro.
A fargli da cornice i bambini della Scuola dell’Infanzia che applaudivano agitando una bottiglietta di plastica con dentro dei sassolini colorati, a richiamare l’armonia nel mondo pensata da Pitagora con le sue diverse note musicali ed i tanti colori che lo avvolgono e lo caratterizzano. Un mondo che egli prefigurava armonioso come la tavolozza dei pittori, quasi a richiamare gli odori ed i sapori della natura di cui egli ne era il cantore indiscusso. Una visione rispettosa di tutte le entità del mondo animale e vegetale, che testimoniava per essere lui medesimo un vegetariano per eccellenza. Presenti anche rappresentanze degli studenti di tutte le scuole del territorio con le bandierine italiane, greche e dell’Europa. Ed anche una rappresentanza di studenti statunitensi a Bernalda perché gemellati con i loro colleghi del liceo Parisi. Commovente l’alzabandiera curato dagli scout di Metaponto mentre la Banda musicale di Bernalda diffondeva le note dei rispettivi inni nazionali ed europeo.
Allo scoprimento del monumento hanno fatto da corona le Naidi di Metaponto e di Taranto, che hanno rappresentato una danza rituale intessuta di gesti pitagorici morbidi e flessuosi. L’attore Giuseppe Ranoia ha interpretato un dialogo con Pitagora. Presentatore d’eccezione l’artista metapontino Dino Paradiso.
Nei discorsi d’inaugurazione, il vescovo di Matera, don Pino Caiazzo, emigrato anche lui da Crotone, ha messo in evidenza che Pitagora appartiene alla memoria che non va mai cancellata, perché cancellarla significherebbe perdere completamente il contatto con l’oggi”.
Il preside delle scuole superiori di Bernalda, Giosuè Ferruzzi, ha sottolineato come Pitagora deve rappresentare l’unità fra le comunità di Bernalda e Metaponto per costruire, insieme, il loro futuro.
Per l’assessora alla Cultura del Comune di Crotone, Valentina Galdieri, la fiamma del tripode di Pitagora unisce idealmente Metaponto con la sua cittadina, “dove il Maestro ha iniziato a ragionare ascoltando i suoni cadenzati dal martello del fabbro, alla base della sua “armonia”.
Il sindaco di Bernalda e Metaponto, Domenico Tataranno, ha sottolineato che il monumento a Pitagora diventa memoria più profonda ed insegnamento visibile nella mente di ciascuno. Nel simposio filosofico del pomeriggio sono intervenuti i proff. Pier Paolo De Giorgi, Spencer Pote (University Canada), Gianluca Denovi (Arwaed University) e Nicola Cardinale
Pino Gallo