Un bernaldese tra i rappresentanti del Premio Comel a Dusseldorf Un artista che realizza opere d’arte con l’alluminio di scarto della fonderia ove lavora
Il 25 giugno prenderà il via la 14° edizione del Gifa, la Fiera Internazionale della Fonderia, che si tiene a Dusseldorf ogni quattro anni. A tenere alta la bandiera del made in Italy in terra tedesca ci penserà il premio Comel Vanna Migliorin.
Tale riconoscimento nell'ambito dell'arte contemporanea vuole richiamare l'attenzione sulle possibilità espressive ed estetiche dell'alluminio, promuovendo le possibili sinergie tra il mondo imprenditoriale e quello artistico.
In rappresentanza del premio Comel, le sette opere finaliste delle sette edizioni. Tra queste Terremoto, edizione 2017, creazione artistica del bernaldese Cosimo Figliuolo, la cui passione per l'alluminio nasce per caso. Classe 1966, egli lavora in un'azienda che si occupa di estrusione di leghe di alluminio ed è stato proprio da uno scarto, da una colata di prova, che ha preso forma la sua prima opera, Il crocifisso.
“Questo metallo, così com'è, è già naturalmente bello, pieno di luce e brillantezza», dice Figliuolo. Le mie opere nascono di notte, vengono plasmate lentamente e restano in attesa dello scarto giusto, del pezzo mancante per prendere forma artistica”.
Da questo puzzle di frammenti duttili e riflettenti, apparentemente freddi ed inerti, prendono forma animali di dimensioni reali, come Il coccodrillo, 2013.
L'inventiva di Figliuolo spazia dalla natura a noi più vicina, Il richiamo della foresta (2015), all'universo immaginifico ed etereo, I pianeti, 2017.
La capacità dell'arte di abbracciare i popoli e le culture si esprime poi nel presepe, soggetto particolarmente caro al bernaldese: «siamo tutti frutto della stessa umanità».
Quello che Figliuolo fa' attraverso questo metallo è un viaggio che dal particolare conduce al generale, ogni singolo pezzo è portatore di una storia a sé, tanto che ogni opera risulta essere unica ed irriproducibile.
Non si tratta dunque di un metodico lavoro di assemblaggio, si può parlare piuttosto di "sedimentazione artistica" in cui il tutto è qualcosa di diverso dalla somma delle singole parti, qualcosa di più, riconducibile all'emozione e all'entusiasmo dell'artigiano/artista.
Diverse le mostre a cui Figliuolo ha partecipato, dall'Expo di Milano alla Art Expo Metropolis di Roma, sino a
Barcellona presso la Ada Art Gallery, solo per citarne alcune.
Nelle ultime opere irrompe forte il colore, come in Uno tira l'altro e Fuochi d'artificio, 2017. Significativa la creazione DNA (2018), realizzata anch'essa con materiale di scarto. Così, semplicemente così, l'artista, attraverso un colpo d'occhio, racconta al visitatore il luogo originario in cui le diversità rappresentano solo ricche sfaccettature di un'unica e sola essenza. Quella umana.
Simona Pellegrini