Sant'Arcangelo. Pasquale Critone presenta il libro "Il tesoro sacrilego"

     Foto copertina libro Il tesoro sacrilego   Sant’Arcangelo. E’ uscito per i tipi di Armando Editore “Il tesoro sacrilego”, un romanzo scritto da Pasquale Critone e ambientato a S. Arcangelo, che percorre come un treno in corsa gli ultimi 70 anni dell’ultimo Novecento. Una storia ricca di colpi di scena, che si dipana nelle vicissitudini di alcune famiglie che pagano il prezzo di personaggi, che allo scoppio del secondo conflitto mondiale, rubano il
tesoro degli ex voto offerti alla Madonna Addolorata. Un testo che mette a nudo la vita grama delle popolazioni di un paese del meridione d’Italia, simbolo e riscatto initinere di tutti i meridioni del mondo.
      Un romanzo storico, che è anche un giallo, perché viene riportato un omicidio il cui responsabile sarà svelato soltanto a momento opportuno, come nella migliore tradizione del giallo d’autore. Ricordate Alfred Hitchcok?

      Nell’opera emerge anche la difesa della dignità delle donne, oppresse   da un padre padrone che soffoca i desideri e la dignità delle figlie, che invece vogliono essere libere di realizzare i loro sogni d’amore e di formarsi la loro famiglia.
    La loro ribellione potrà sconfiggere il dispotismo del padre? Il loro coraggio ed il loro potente istinto di libertà potranno spezzare le catene di antiche e primordiali consuetudini e realizzare il loro progetto così come era sgorgato prepotente e genuino dai loro cuori sinceri?

    Potranno essere corroborati i movimenti di emancipazione portate avanti dalle donne in tutto il mondo per il riconoscimento del suffragio universale e della parità di genere?

    Certo è che il romanzo affronta anche l’istinto di ciascun essere umano ad essere promotori di pace, di concordia sociale e di libertà quando alcuni personaggi del romanzo si imbattono nelle imposizioni del ventennio fascista italiano e nella dittatura dei colonnelli nell’Argentina del secolo scorso.

    Una narrazione che è anche catarsi e nemesi storica nei confronti di imbroglioni, di traditori ed assassini. Così, quando la campana suonerà, sarà per annunciare che per alcuni predestinati il tempo della vita terrena è scaduto, mentre a te rimarrà l’amarezza del loro sorriso innocente. Poi ti ricordi che nella storia di Renzo e Lucia, Manzoni avverte il lettore che Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per preparare una cosa più grande. Sarà così anche nel tesoro sacrilego?

   Chissà se almeno alla fine del romanzo l’Innominato e il don Rodrigo di Sant’Arcangelo si convertiranno e chiederanno perdono per l’omicidio commesso.

   Ci sarà una pubblica confessione del furto sacrilego, in modo che sia da monito per le future generazioni? Restituiranno anche il tesoro rubato alla Madonna Addolorata? Quale sarà l’epilogo di una vicenda che è fatta di matriosche che si aprono e si chiudono e che prima della fine potranno finalmente rendere giustizia?

Pino Gallo

 

BANNER FINALE