Spiaggia di Metaponto:"Una storia infinita"
Metaponto. Dopo gli ingenti danni inferti alla spiaggia di Metaponto ed alle strutture degli stabilimenti balneari, cittadini ed operatori turistici attendono di conoscere quale sarà la loro sorte nell’immediato futuro e quali interventi dovranno essere presi nell’immediato presente dalla Regione Basilicata, di concerto con il Comune di Bernalda e le associazioni di categoria.
Una storia infinita quella della spiaggia di Metaponto e più in generale delle spiagge dell’arco jonico metapontino che da anni sono violentate e compromesse dai cambiamenti climatici, dalle manomissioni dell’uomo e dalle avversità atmosferiche sempre più violente e devastanti anche nei territori interni. A fare la loro parte anche i diminuiti apporti di detriti e materiali dei cinque fiumi che sfociano nei 40 chilometri di costa jonica metapontina. E che, ad eccezione del fiume Cavone, presentano ben 17 opere di sbarramento, dovute alla necessità di garantire risorse idriche da destinare ai vasti territori agricoli di pregio creati dalla Riforma fondiaria degli anni ’50 del secolo scorso. Dighe e traverse che però trattengono all’interno dei loro invasi milioni di metri cubi di materiali ed impediscono il naturale ripascimento delle spiagge. Per questa identica ragione, il fiume Cavone, privo di sbarramenti, alimenta naturalmente la linea di costa, mantenendola di fatto in equilibrio.
Inoltre, anche le ingenti estrazioni di inerti dai letti dei fiumi, con esclusione del Cavone, e che ammontano a 35 milioni di metri cubi, impediscono le naturali compensazioni e gli storici equilibri che si sono venuti a creare regolarmente nel corso dei secoli e contribuiscono ulteriormente a rompere la complessa azione di bilanciamento tra apporto di sedimenti da parte dei corsi d’acqua e la forza erosiva del mare. Sottrazioni di materiali che si trasformano in un innesco del fenomeno erosivo.
E così, l’erosione costiera, da fenomeno naturale diventa un dramma per le economie dei territori marini, che vengono travolte e strangolate con gravi ripercussioni sulla vita delle popolazioni costiere.
A riparlarne durante un incontro in cui l’amministrazione comunale di Bernalda presentava il consuntivo dell’attività amministrativa svolta nel 2019 è stato il presidente dell’associazione Leucippo, Nicola Mastromarino, in rappresentanza dei numerosi operatori turistici associati, il quale ha mostrato alcune foto aeree del porto degli argonauti, “che mettono chiaramente in evidenza come la realizzazione delle opere a mare nel 2008 hanno prodotto una crescita esponenziale del fenomeno erosivo a danno della spiaggia di Metaponto, causando la situazione emergenziale che viviamo oggi, che a su volta si incrocia con una sorta di inerzia politica e amministrativa”. Mastromarino ha inoltre chiesto di avviare urgentemente la manutenzione delle barriere soffolte realizzate ed in base al loro stato attuale di porre in essere il loro completamento, oggetto dei prossimi interventi inseriti sulla piattaforma del Repertorio Nazionale Difesa del suolo, che prevede 40 interventi, il primo dei quali riguarda proprio uno stanziamento di circa 9 milioni di euro per l’intero bacino costiero fra Bradano e Basento.
Pino Gallo