Genio ferrovieri incontro nazionale a Metaponto
Metaponto. Hanno fatto tappa a Metaponto i genieri di Trenitalia, in un incontro nazionale, traboccante di ricordi e di amicizia, come tiene a precisare il coordinatore per la Basilicata, Domenico Scorrano. Un folto gruppo di ex capistazione, capitreno, manovratori e pontieri in pensione, che hanno voluto riunirsi per rinsaldare i loro rapporti umani e personali.
“Un lavoro, il nostro, dice il coordinatore, che è divenuto ben presto anche un’amicizia, nata durante i nostri tantissimi anni di servizio, quando ci incontravamo spesso durante l’espletamento delle nostre delicate mansioni nell’ambito dei trasporti ferroviari nazionali ed internazionali”.
Un periodo, il loro, in cui le Ferrovie dello Stato, come allora si chiamava Trenitalia, costituivano la spina dorsale dei trasporti ed il Genio ferrovieri era il cuore di tutta la complessa movimentazione di passeggeri e di merci che veniva effettuata con apposite carrozze.
“Ci si conosceva perché ci sentivamo per telefono per l’instradamento e la composizione dei convogli, perché si viaggiava insieme per servizio sui treni, perché ci si incontrava sulle linee e nei vari cantieri di lavoro, per assicurare i controlli e la sicurezza dei treni, che era minuziosa e molto scrupolosa, sottolinea Scorrano, che poi aggiunge qualche ricordo. E cita il famoso treno che transitava da Metaponto e che viaggiava di notte, proveniente da Crotone e diretto a Milano con il suo carico di emigranti, che si affacciavano tristi dai finestrini, respirando l’ultima aria della terra natia prima di confondersi con lo smog della città di Sant’Ambrogio.
Altri hanno ricordato i treni formati da vagoni frigoriferi che partivano da Metaponto carichi di frutta e verdura e diretti ai ricchi mercati di Bologna e di Milano, ma anche in Germania e nei Paesi del nord Europa. E che venivano riforniti di quintali di barre di ghiaccio per assicurare il freddo necessario ai prodotti agricoli durante i lunghi viaggi, che facevano crescere l’economia del metapontino ed assicuravano centinaia di posti di lavoro.
Nel loro parlare riemergono tanti bozzetti di vita e anche tanti momenti di partecipazione attiva, come quando a Metaponto passò il treno che portava un illustre passeggero come il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, che fu accolto dai bambini della scuola elementare con le loro gioiose bandierine italiane. Ma che accoglieva anche la carrozza del presidente del Senato dell’epoca, Tommaso Morlino, che proprio a Metaponto aveva un’azienda agricola, che gli piaceva condurre di persona durante i fine settimana. Fino al ricordo dell’arrivo a Metaponto del Re archeologo, Gustavo VI di Svezia, che visitava gli scavi archeologici di Metaponto in bicicletta, con basco nero e maniche di camicia arrotolate. Senza nessuna scorta. Cittadino fra comuni cittadini. Che tempi!
Pino Gallo