Assessore Leone. Dall'attacco ai medici di famiglia al fraintendimento.
Tutto ha inizio con un'intervista del 23 marzo scorso, realizzata da Giusi Cavallo per Basilicata.24, all'assessore regionale alla Sanità Rocco Leone. L'ex sindaco di Policoro viene interpellato in merito alla questione del 67enne potentino che ha dovuto attendere due settimane per essere sottoposto a tampone, pur manifestando sintomi influenzali.
L'uomo è attualmente ricoverato in terapia intensiva al San Carlo. Un rimpallo di responsabilità fatto emergere da Basilicata.24 dopo l'accorato appello del figlio dell'uomo sul suo profilo social.
Alla richiesta della giornalista di individuare la falla nella battaglia al covid-19 Leone fa riferimento ai medici di famiglia. Il noto pediatra, dopo aver lodato l'operato della regione «facciamo più tamponi di quanti ne servirebbero per cercare di isolare il focolaio», accusa i medici di medicina generale di aver ormai ceduto le armi: «hanno paura di andare a visitare».
Viene poi smentita da Leone la questione in merito alla mancanza dei sistemi di protezione individuale «mandati nelle sedi opportune dove loro (i medici) devono avere la compiacenza di andare a ritirarli».
Inutile pensare che tali affermazioni sarebbero state accolte con indifferenza. Tra le critiche più dure mosse all'assessore vi è senz'altro quella dell'ex sindaco di Pisticci, Vito Anio Di Trani, che in un suo post su Facebook, chiede le dimissioni di Leone, dopo aver risposto punto per punto alle sue precedenti affermazioni. Il dottor Di Trani precisa come il materiale di protezione sia del tutto insufficiente: «abbiamo avuto soltanto tre mascherine FFP3 che si possono indossare singolarmente per massimo 8 ore, non guanti monouso, non camici monouso, non occhiali - e aggiunge - È vergognoso che l'assessore debba scaricare le proprie frustrazioni, derivanti da una propria manifesta incapacità a gestire e programmare, addosso a chi, fino a prova contraria, ha speso la propria per salvare l'altrui vita».
«Inadeguato e irrispettoso» è stato giudicato l'intervento di Leone anche da parte del presidente e del vicepresidente dell'Ordine dei medici di Potenza: «lei pensa realmente che aver distribuito 2-3 mascherine (e non a tutti) siano le armi sufficienti a fronteggiare un nemico invisibile?».
A tale coro si aggiungono le proteste dei consiglieri di minoranza Braia, Cifarelli, Pittella, Polese e Trerotola: «Del suo atteggiamento ne discuteremo quando saremo fuori dall'emergenza. Ora, caro assessore, prima di parlare, rifletta. Forse non é troppo tardi».
Ed è forse così che si chiude il botta e risposta, con una lettera dell'assessore Leone indirizzata ai rappresentanti degli ordini dei medici della Basilicata. «In questi giorni difficili, a volte, si può anche essere fraintesi quando si parla di criticità». Leone ribadisce il suo sostegno e la sua stima ai medici di famiglia e ritorna sulla questione "mascherine", e non solo, chiedendo ai propri colleghi un surplus di pazienza: «Come giunta regionale siamo impegnati in una ricerca affannosa di materiale sanitario da dirottare verso chi è in prima linea. Non sempre ci riusciamo. Così come è evidente. Ma la crisi è nazionale. E l'approvvigionamento è complicato per tutti».
Simona Pellegrini