Possibili speculazioni sui costi dei prodotti agricoli al consumatore e ampliamento della base produttiva

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Marconia, 10 aprile 2020. Mentre la curva del coronavirus sta declinando verso il basso, Tavolo Verde Basilicata, nell’esprimere solidarietà e vicinanza a tutti coloro che ogni giorno lottano per sconfiggere il nemico invisibile non fa mancare il suo contributo in ordine alla necessità di implementare la produzione dei prodotti agro-alimentari dell’agricoltura italiana.

Ciò allo scopo di far fronte ad eventuali crisi della produzione mondiale, “tenuto conto che l’Italia importa dall’estero circa il 27% di beni agroalimentari, uguali o succedanei a quelli prodotti in Italia”.

   A sostenerlo è Francesco Malvasi, coordinatore regionale dell’associazione agricola lucana. “Per cui nel momento in cui verrebbe a mancare quella percentuale, ipotesi che inizia ad essere reale, buona parte della popolazione potrebbe trovarsi privata di molti generi alimentari a breve e medio termine. Se ciò malauguratamente dovesse accadere, sottolinea Malvasi, verrebbero ad essere colpite le basi stesse dello Stato di diritto, sulle quali si fondono la libertà, la democrazia individuale e collettiva. Ed i più colpiti sarebbero i poveri ma anche i meno abbienti, le categorie più fragili e tutti coloro i quali hanno un reddito fisso”.

   Per questa ragione, secondo l’esponente di Tavolo Verde Basilicata, diventerebbe improrogabile la necessità di definire e attuare sin da subito un grande piano di sostegno al settore agricolo, in special modo per il Mezzogiorno, non solo per bloccare il processo dell’esodo e dell’abbandono delle aziende agricole, ma soprattutto per ampliare la base produttiva, potenziarne la produttività e garantire al contempo la platea dei produttori con certezze di reddito e prospettive di sviluppo.
Azioni preventive e programmatorie che contribuirebbero anche ad evitare eventuali attività speculative ed a calmierare i prezzi

   Un dovere, secondo Malvasi, quello di adoperarsi nella difficilissima fase della pandemia per un intervento diretto dello Stato in concerto con i produttori agricoli e le industrie di trasformazione e conservazione e in collaborazione con gli operatori del commercio, evitando posizioni di subalternità e di dominio. Ciò allo scopo di garantire l’intera filiera agro-alimentare della quale gli anelli più deboli sono sempre stati i produttori e i consumatori.
Pino Gallo

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