L'appello della Pro Loco di Metaponto contro l'incuria e l'abbandono
Mantenere, preservare la bellezza dei luoghi, prendersene cura. Questo l'appello partito dalla Pro Loco di Metaponto che, nella sua funzione di promozione, tutela e salvaguardia del territorio, si rivolge ancora una volta alle autorità locali. Tra le varie richieste vi è quella di interventi urgenti al fine di liberare Metaponto dalle zanzare.
Il ritorno del fastidioso insetto è di certo una consuetudine che la bella stagione porta con sé, ma la sua massiccia presenza diventa intollerabile quando essa diviene una diretta conseguenza dell'incuria dei luoghi.
Nella sua lettera aperta il presedente della Pro Loco, Giuseppe Gallo, parla non solo delle erbacce che infestano le strade, la cui pulizia procede molto a rilento, ma anche dei ristagni d'acqua nei numerosi canali di bonifica che circondano la cittadina. Ed è proprio la mancata pulizia dei canali a trasformare quest'ultimi in incubatoi di larve, oltre che casa privilegiata per ratti e serpenti.
La denuncia continua per porre l'attenzione sulle piste ciclabili attraversate da solchi e rese irriconoscibili dalle erbacce, lasciate al buio di notte a causa del mancato ripristino dell'illuminazione. Allo stesso modo si chiede la manutenzione per le aree di sosta che dovrebbero accogliere i turisti e dei due ponti di legno che scavalcano il canale principale di bonifica. Intervento, quest'ultimo, che si rende urgentissimo ed improcrastinabile al fine di mettere in sicurezza le persone che vi transitano.
Farsi trovare pronti. Questa la richiesta principale mossa dalla Pro Loco. Pronti ad accogliere quei turisti che cercheranno posti incontaminati in cui trascorrere il proprio tempo. Offrire un'esperienza unica e irripetibile, non di certo facendosi ricordare per l'abbandono dei luoghi. La città dovrà quindi indossare il proprio abito migliore anche per stimolare quegli investimenti da parte di un imprenditoria matura di cui il nostro Sud ha tanto bisogno.
Ma un investimento sul futuro non può principiarsi laddove non si riesce ad assicurare neanche la basilare amministrazione dei luoghi.
«Sviluppare le risorse del proprio territorio - aggiunge infine il presidente Gallo - diventa un imperativo categorico e consente alle realtà locali di ritrovare le condizioni ideali per sviluppare le sue vocazioni ed agli attori esterni di individuare opportunità convergenti e sinergiche proprie delle vocazioni del territorio, senza inciampare su distonie divergenti».
Simona Pellegrini