Una Lucana nel gruppo di ricerca che studia la Leucemia Linfoblastica Acuta presso l’Università di Pavia
Metaponto. 16 settembre 2020. Vi è anche una biologa di Metaponto, la dr.ssa Maristella Maggi, nel gruppo di Ricerca presso l’Università di Pavia, che studia la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA).
Un tumore che interessa i linfoblasti, un'importante classe di cellule del sistema immunitario, che a livello mondiale colpisce in media 3.800 individui all’anno, la maggior parte dei quali sono bambini o adolescenti.
“I protocolli terapeutici basati su questi farmaci attualmente in corso nelle cliniche, dice la ricercatrice, hanno un'efficacia pari al 90%. Ciò significa che 9 pazienti su 10 vanno incontro a completa guarigione. Un’efficacia decisamente importante se confrontata con il tasso di sopravvivenza di altre terapie tumorali. Il restante 10% dei pazienti, con prognosi negativa, presenta forme tumorali che non rispondono alla terapia combinatoria classica e, in particolare, non sono sensibili all'azione chemioterapica dell'asparaginasi. Inoltre, spesso la terapia è accompagnata da effetti collaterali che, nella maggior parte dei pazienti, si presentano in forma lieve o moderata. Manifestazioni severe di effetti collaterali portano all'interruzione del protocollo terapeutico che frequentemente risulta in una prognosi negativa.
”A partire dal 2005, l'asparaginasi fa parte dei cosiddetti "farmaci orfani", cioè farmaci efficaci per il trattamento di patologie rare, ma considerati non rilevanti per la commercializzazione in quanto poco remunerativi. Il tutto si traduce nella scarsa o completa assenza di investimenti in ricerca e sviluppo da parte di aziende farmaceutiche e quindi nell'impossibilità di ottenere molecole più efficaci per tutti i pazienti”.
“Così, il nostro gruppo di ricerca lavora da diversi anni proprio sull'asparaginasi, con l’intento di modificare le sue caratteristiche e renderla efficace anche nel 10% dei pazienti che non rispondono alla terapia classica. Il nostro lavoro si è recentemente focalizzato sull’ottimizzazione dell'attività della molecola contro forme tumorali altamente aggressive. La molecola che abbiamo ottenuto è al momento in fase pre-clinica, necessaria per la valutazione dell’efficacia farmacologica”.
”Lo scopo del nostro progetto, sottolinea la ricercatrice, è quello di modificare la molecola esistente e attualmente in uso in clinica, in modo da renderne più sicura la somministrazione nei pazienti con effetti collaterali da lievi a moderati e, soprattutto, da renderne possibile la somministrazione anche in pazienti con reazioni severe e forme aggressive di leucemia. Dal 2016 il progetto di ricerca è sostenuto attivamente dall’associazione ONLUS lucana ”Gian Franco Lupo – Un sorriso alla vita”, promotrice di diverse iniziative a sostegno del progetto Asparaginasi tra le quali la prima edizione del Premio d'Arte Contemporanea di Pittura e Scultura intitolata a Gian Franco Lupo, tenutasi a Matera nel settembre del 2017”.
Pino Gallo