Metaponto, “Non si muore solo di Covid-19"
Metaponto. “Non si muore solo di Covid-19, ma anche di fibre di amianto provenienti dai 6.000 metri di pannelli che fanno da tetto all’ex Centrale Ortofrutticola inaugurata nel 1965, abbandonata al suo destino ormai da trent’anni e poi svenduta dalla Regione Basilicata ai privati. Ma mai bonificata e con un tetto che incute tanta paura”.
E’ quanto scriveva 3 mesi fa l’ex assessore al Comune di Bernalda, Eustachio Bia, al sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, invitandolo “a predisporre idonee attività di controllo e di bonifica, ove fosse necessaria, su quel mostro ecologico che richiama sinistri presagi per la nostra comunità”.
“E se è vero che durante l'estate tocchiamo punte di 50.000 presenze turistiche giornaliere forse non siamo solo noi metapontini a rischio amianto, precisa Bia. Immaginate quando ci sono belle giornate di tramontana ed i venti soffiano verso la spiaggia cosa può succedere con l'amianto che svolazza a piacimento. Proprio per questo una comunità come la nostra va prontamente tutelata, perché a differenza dei turisti noi residenti abbiamo altissime probabilità di ammalarci”.
“Le amministrazioni comunali che si sono succedute, sottolinea l’ex assessore, avrebbero dovuto da subito prendere provvedimenti per sanare e bonificare l’ex opificio. Non sarò certamente io a ricordare al sindaco medico, che in presenza di tonnellate di amianto è facile ammalarsi di cancro alle vie respiratorie e se i soggetti già colpiti da problemi polmonari dovessero infettarsi anche di "covid19 " sarebbe morte sicura. E a Metaponto siamo in parecchi che abbiamo queste problematiche”.
Negli ultimi due anni nel corso di vari incontri cittadini ed a più riprese lo stesso argomento è stato sollevato anche dal Comitato Ambiente & Territorio e dalla stessa Pro Loco Metaponto, che ha presentato anche un corposo dossier con ben 26 situazioni critiche tra Metaponto borgo e Metaponto lido, che vanno affrontate e sanate. Ma nessuna risposta è giunta, finora, dalle tante autorità preposte, sottolinea l’ex amministratore.
“Oltre alla questione Centrale ortofrutticola, secondo Bia, qualcuno ha cercato per ben due volte di localizzare a Metaponto anche un piro-gassificatore e poi un bio-digestore sul quale il sindaco aveva predisposto un tavolo tecnico. Iniziative poi bocciate rispettivamente dalla magistratura amministrativa su esposto del Comitato Ambiente & Territorio e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Basilicata”.
“Sull'ex cometa, rimarca l’ex assessore, sarebbe bastato comunicare che l'ente aveva dato il via all'iter procedurale per effettuare i dovuti controlli e questo avrebbe tranquillizzato la popolazione”.
“Ma con rammarico dobbiamo constatare che tutte le idee e le proposte fatte a questa amministrazione non sono state quasi mai prese in considerazione, ma sempre snobbate dall'alto di una presunzione inaccettabile. Il silenzio assoluto ha regnato perenne in questi anni. E se questo non è un problema degno della massima importanza ditemi voi cosa lo è. Comunque noi come gruppo "Idee per Metaponto" continueremo e riproporremo sempre i problemi del territorio perché amiamo la nostra terra e non permetteremo più che sia trascurata, dimenticata, abusata e violentata”.
“La cosa che mi meraviglia molto, conclude Bia, è che l’amministrazione in carica ha le competenze giuste per affrontare queste problematiche, perché il sindaco è medico, la vice sindaca è avvocatessa e l'assessore ai Lavori pubblici è ingegnere. Perciò, a ognuno di loro pongo la stessa domanda: come vi siete mossi su questa problematica? Noi intanto aspetteremo fiduciosi e ci risentiremo fra un anno, sperando di essere ancora qui!”.
Pino Gallo