Il trentuno luglio 2010 sarà una data che d'ora in avanti troveremo nei libri di storia locale. Quando infatti parliamo di storia locale parliamo anche di tradizioni popolari. Dopo 49 anni , il carro in carta pesta che porta in trionfo San Rocco per le vie della città la sera del 20 agosto è stato restaurato e presentato alla comunità.

L'opera fu realizzata nel 1938 dall'artista montese Luigi Morano e subì un primo restauro nel 1961 a cura della famiglia Pentasuglia di Matera. Il destino ha voluto che l'attuale restauro fosse opera del maestro cartapestaio Michelangelo Pentasuglia che da ragazzo affiancò il padre e lo zio nel restauro del 1961.La cerimonia di presentazione è avvenuta in un luogo storico per il carro di San Rocco, ovvero il piazzale del convento dei Padri Cappuccini nelle cui vicinanze il carro è conservato tutto l'anno.Alla presenza delle Autorità, del Comitato Feste Patronali, dell'autore dell'opera e della cittadinanza intervenuta numerosa, Don Vittorio Martinelli ha benedetto il carro di San Rocco ravvivato nei colori e arricchito con nuove statue. A conclusione del momento religioso, il Presidente del comitato feste Tonino Oliva ha ringraziato quanti si sono adoperati ed interessati per realizzare il restauro e in special modo la Fondazione Banca Carical della Calabria, il Club San Rocco Society di Paterson nel N.J. e Petrozza Paolo in rappresentanza della Comunità Montese in Ontario Canada.I fuochi pirotecnici hanno infine suggellato questo momento di festa per la nostra comunità.Ma il 31 luglio per Montescaglioso significa l'inizio dei festeggiamenti in onore di San Rocco , ovvero l'asta per aggiudicarsi la guida del carro trionfale la sera del 20 agosto. La comunità si è infatti riversata in Piazza Roma dove la squadra rappresentata dall'associazione Archè si è aggiudicato l'onore di guidare il carro di San Rocco annunciando che l'auriga sarà il signor Andriulli Francesco.Due momenti importanti quelli vissuti dalla nostra comunità questo 31 luglio 2010.Momenti che segnano l'identità culturale della nostra comunità.

Maria Andriulli