di Maria Andriulli - I riti della settimana Santa a Montescaglioso.Il video
E' all'imbrunire della sera, quando ormai la luce del sole, fioca sfiora la bellezza del giorno, che la Madonna Addolorata, vestita di nero, pugnalata al petto, compare dondolante, quasi sospesa nell'aria rarefatta sorda di ogni suono.
Le campane legate in segno di lutto, e il silenzio interrotto solo dallo strepito della “trozzola”. Le note malinconiche della banda accompagnano il dolore del fedele che silenzioso segue la lenta processione dei Misteri del Venerdì Santo. E' questa, una delle tradizioni religiose più suggestive e sentite da vivere a Montescaglioso,Citta' Gioiello d'Italia. Le statue lente, portate a spalla da latori scuri in volto e tristi nel cuore per la morte di Gesù, attraversano, guidate dal clero, le vie silenziose ove nessuno sussurra parole ma volge mesto il suo sguardo al figlio di Dio ucciso dall'uomo. Le figure, alcune pesantissime perchè in legno, vengono sottratte alle chiese ove detengono il loro posto per un anno intero. Gesù legato alla colonna, crocifisso, disteso morto, tra le braccia della Pietà, incoronato Re con la canna tra le mani, soccorso dalla Veronica, vivificano il calvario del Cristo. Le donne, di nero vestite, con la fragile fiamma al vento delle candele, accompagnano la Madre Santa. Di bianco il cappuccio che copre il volto dei “mamoni” e con il capo avvolto da una corona di spine i portatori della Croce e delle lampade, sono le quattro Confraternite con i loro simboli. Ogni chiesa, è come una stazione, ad accogliere la Via Crucis il coro che intona il dolore della Madonna con le antichissime “Cantilene”. Alcuni dei canti furono scritti dalle monache Benedettine di clausura del Convento della SS Concezione e rappresentano oggi un importante testimonianza di un rito antichissimo. Il ritorno della processione dei Misteri, nel buio della notte, a voler cercare la pace del sonno, per poi risvegliarsi senza il suono delle campane, il Sabato Santo, per attendere la notte della Resurrezione e suonare le campane a festa per la Pasqua.
Maria Andriulli